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Veterinary Focus

Numero 33.2 Risorse umane

Affrontare gli errori in modo efficace

Pubblicato il 17/11/2023

Scritto da Marie K. Holowaychuk

Disponibile anche in Français , Deutsch , Português , Español , English e ภาษาไทย

Tutti noi facciamo errori nella pratica veterinaria; questo articolo esamina i modi in cui persone diverse reagiscono in modi differenti quando le cose vanno male, e sottolinea i modi per affrontare al meglio gli errori. 

team veterinario

Punti chiave

Gli errori sono comuni nella pratica veterinaria, e possono avere conseguenze significative tra i medici veterinari in presenza di una cultura del tipo “colpa e vergogna”.


Gli eventi avversi, cioè dove un errore provoca danni a un paziente, hanno maggiori probabilità di provocare impatti negativi a lungo termine sulla vita di un medico veterinario, rispetto agli errori innocui. 


Occorre rivelare l’errore al proprietario di pet, scoprire gli aspetti tecnici che aiutano a prevenire il ripetersi dell’errore, e appoggiarsi ad altri per ottenere il supporto necessario per migliorare il recupero dopo un errore.


L’apprendimento emotivo migliora la resilienza dopo un errore; questo può includere la pratica della mindfulness, l’aspirazione all’eccellenza e non alla perfezione, e la coltivazione dell’auto-compassione.


Introduzione

Un certo grado di errore è inevitabile in qualsiasi attività umana, il che significa che i medici veterinari rischiano di commettere errori mentre svolgono il loro lavoro clinico; infatti, gli errori sono parte inevitabile della pratica della medicina veterinaria. Mentre è necessario aspettarsi di fare errori durante la propria carriera, la paura degli errori rimane uno dei più comuni fattori di stress legati alla pratica citati dai medici veterinari 1. Questa paura può essere aggravata dallo stress morale, cioè quando un individuo lavora in circostanze che causano un conflitto etico 2; ad esempio, quando un team della struttura a corto di personale sta gestendo un caso complesso, o quando un medico veterinario deve eseguire una procedura chirurgica per cui non si sente qualificato né adeguatamente formato. In queste situazioni, e altre analoghe che causano stress morale, il rischio di errore percepito aumenta e il medico veterinario è più vulnerabile allo stress psicologico.

I timori relativi agli errori riguardano non solo il potenziale danno per l’animale, ma anche le preoccupazioni per le possibili controversie legali, i reclami presentati all’Ordine veterinario, e le percezioni di clienti e colleghi. In molti casi, la prima tentazione è nascondere l’errore per paura di essere incolpati o di sentire vergogna. Alcuni medici veterinari che commettono errori o sono coinvolti in eventi avversi possono riuscire a rientrare rapidamente in carreggiata grazie ad abilità e strategie di adattamento che accrescono la resilienza, ma chi si sofferma sull’errore stesso o si adagia nell’autocritica indotta dalla vergogna, tende maggiormente a sperimentare una sofferenza mentale a lungo termine, o può persino considerare l’idea di abbandonare del tutto la professione. È necessario compiere passi importanti per abbracciare l’idea che gli errori siano una parte normale della pratica veterinaria, rimuovere la cultura della “colpa e della vergogna” che persiste nella medicina veterinaria, e affrontare consapevolmente l’errore attraverso concetti come divulgazione, prospettiva, supporto, e apprendimento tecnico ed emotivo. Gli errori sono una parte inevitabile della pratica veterinaria, e richiedono mindfulness per recuperare in modo rapido ed efficace. 

Quanto sono comuni gli errori medici? 

Ogni anno negli USA si verificano circa 1,5 milioni di eventi avversi evitabili in medicina umana, con quasi 100.000 decessi all’anno attribuiti a errori medici 3. L’incidenza degli errori in medicina veterinaria è stata quantificata in modo meno solido, ma è altrettanto comune. Uno studio recente è stato progettato per valutare il tipo e la gravità degli errori medici segnalati in tre strutture veterinarie USA (un ospedale universitario per piccoli animali, un ospedale universitario per grossi animali, e una struttura multispecialistica per piccoli animali) utilizzando un sistema di segnalazione volontaria degli incidenti. Gli errori sono stati classificati come descritto nella Tabella 1 accompagnata da esempi. Gli incidenti sono stati anche classificati come risultanti in un quasi incidente (cioè, l’errore non ha coinvolto il paziente ma avrebbe potuto causare danni se l’avesse fatto), un incidente senza conseguenze (cioè, l’errore ha coinvolto il paziente ma non ha causato danni), un evento avverso (cioè, l’errore ha coinvolto il paziente e ha causato un danno), o una condizione non sicura (cioè, la circostanza o la condizione hanno aumentato la probabilità di un evento relativo alla sicurezza del paziente). Le registrazioni sono state riviste retrospettivamente per valutare la gravità dell’errore 4. Durante lo studio di 3 anni, sono stati segnalati 560 incidenti, l’equivalente di circa 5 errori per 1.000 visite di pazienti. Questo è un dato molto superiore alle visite nel contesto dell’assistenza primaria umana, dove circa 1 visita su 1.000 provoca un danno evitabile. Gli errori riconducibili a un farmaco sono stati quelli più comuni identificati nello studio, seguiti da errori nella comunicazione. Gli errori hanno coinvolto i pazienti senza causare danni nel 45% delle volte, ma il 15% di tutti gli incidenti ha provocato danni al paziente, compreso l’8% che ha provocato una malattia permanente o il decesso. La massima percentuale di errori si è verificata nell’ospedale universitario per piccoli animali, anche se ciò potrebbe essere dovuto semplicemente alla segnalazione più accurata 4.

Un altro studio ha calcolato i tipi di errori che si sono verificati in base a quasi 3.000 richieste di risarcimento presentate alla principale compagnia del Regno Unito che fornisce copertura assicurativa contro i rischi professionali veterinari; questa ha rilevato che gli errori che coinvolgevano la chirurgia erano i più comuni (41%), seguiti da trattamenti medici (30%), parti (13%), diagnosi (9%), consulenze (5%) e anestesia (2%). Un’ulteriore valutazione di un sottoinsieme di tali richieste di risarcimento ha determinato che il 51% degli errori si era verificato a causa di limiti cognitivi, come ad esempio errori di distrazione (cioè, sviste o vuoti di memoria) ed errori basati sulle regole o sulle conoscenze. Gli errori basati sulle regole sono il risultato dell’applicazione errata delle conoscenze, mentre gli errori basati sulle conoscenze derivano da tentativi errati di capire i problemi complessi 5.

Tabella 1. Categorie, descrizioni ed esempi di errori medici nella pratica veterinaria.

Categoria Descrizione Esempio
Farmaco Un errore nella somministrazione della terapia farmacologica  Il paziente ha ricevuto un farmaco sbagliato 
Iatrogeno Un errore con procedure o trattamenti (non una terapia farmacologica)  Un errore commesso durante la chirurgia 
Sistema Ritardi, trattamenti mancati, o problemi di protocollo  Una persona dimentica di somministrare un trattamento
Comunicazione Confusione sugli ordini relativi a un paziente  Un errore di comunicazione comporta il trattamento del paziente sbagliato
Laboratorio Un campione smarrito o con etichetta sbagliata  Una persona mette l’etichetta sbagliata su una provetta di sangue causando l’assegnazione errata dei risultati 
Svista Non è stata effettuata una diagnosi o c’è una deviazione rispetto allo standard della cura  Un medico veterinario diagnostica erroneamente a un paziente un’insufficienza renale invece del morbo di Addison 
Personale Inadeguatezze nel personale o nella formazione si traducono in un errore  Un membro del team non formato inserisce erroneamente un sondino di alimentazione nelle vie aeree di un paziente 
Apparecchiature Un componente dell’equipaggiamento manca o va riparato  Un monitor è guasto e non è disponibile per monitorare l’ECG di un paziente e rilevare un’aritmia

Mettere gli errori in prospettiva

Un sondaggio del 2001 condotto su oltre 100 medici veterinari neolaureati nel Regno Unito ha rivelato che il 78% aveva commesso un errore dall’inizio della pratica 6. Tuttavia, è opportuno riconoscere che non tutti gli errori causano danni, così come non tutti gli eventi avversi derivano da errori. Mentre alcuni eventi avversi risultanti da errori sono dovuti a negligenza (cioè, mancato rispetto dello standard di cura), in alcuni casi un individuo segue la procedura corretta ma commette un errore durante il processo. Ad esempio, un medico veterinario può seguire lo standard di cura eseguendo una radiografia per assicurarsi che il sondino di alimentazione rinoesofageo sia collocato correttamente nel tratto gastrointestinale, ma potrebbe guardare la radiografia e pensare che il sondino sia collocato correttamente quando in realtà è stato inserito inavvertitamente nelle vie aeree; ciò comporterebbe un evento avverso se il cane ricevesse poi del cibo attraverso il sondino (Figura 1). Talvolta, i medici veterinari si ritengono anche responsabili di una complicanza imprevedibile, come ad esempio una reazione farmacologica o la variabilità biologica intrinseca dei loro pazienti, dimenticando che animali trattati allo stesso modo per la stessa malattia possono avere esiti diversi. Questi scenari non derivano da un errore, ma il medico veterinario può sentirsi responsabile del processo decisionale che ha portato all’esito negativo. 

Una radiografia rivela che un sondino di alimentazione rinoesofageo è stato inserito erroneamente nelle vie aeree di un cane invece che nell’esofago

Figura 1. Una radiografia rivela che un sondino di alimentazione rinoesofageo è stato inserito erroneamente nelle vie aeree di un cane invece che nell’esofago. 
© Marie K. Holowaychuk

Conseguenze dei quasi incidenti e degli eventi avversi

I risultati di un sondaggio online condotto su oltre 600 membri della Veterinary Information Network hanno rivelato che il 74% degli intervistati aveva riferito di essere stato coinvolto in almeno un quasi incidente, mentre il 30% ha riferito di essere stato coinvolto in almeno un evento avverso 7. La percentuale di medici veterinari che sperimentava impatti negativi sia a breve (≤1 settimana) che a lungo termine (>1 settimana) sulla propria vita personale e professionale era maggiore tra gli intervistati che avevano subito eventi avversi rispetto ai quasi incidenti (Tabella 2). Ciò suggerisce che le conseguenze negative di un errore siano peggiori quando il paziente riporta un danno, rispetto a quando non viene influenzato negativamente, e che l’impatto negativo viene sentito più a livello professionale che personale.

Tabella 2. Percentuale di medici veterinari che hanno avuto un impatto negativo sulla vita personale e professionale dopo quasi incidenti ed eventi avversi.

  A breve termine (≤1 settimana) A lungo termine
Quasi incidente Vita privata 64% 34%
Vita professionale  68% 36%
Evento avverso Vita privata 78% 51%
Vita professionale  84% 56%

Risposta agli eventi avversi nella pratica

Un sondaggio online ha esaminato le esperienze e le reazioni dei medici veterinari che lavorano in cliniche specializzate in “sterilizzazioni” dopo il verificarsi di eventi avversi gravi che avevano determinato una complicanza involontaria o il decesso, e ha rilevato che tutti gli intervistati avevano avvertito una reazione viscerale immediata che includeva segni di ansia o stress equivalenti alla risposta combatti o fuggi del sistema nervoso simpatico. I sentimenti che gli intervistati hanno descritto in combinazione con le esperienze fisiche, includevano ansia, senso di colpa, tristezza, e dubbi sulle proprie capacità, come pure empatia per i clienti o altri soggetti coinvolti dagli eventi (Figura 2). Alcuni medici veterinari hanno elaborato e superato questi sentimenti entro un giorno o una settimana, mentre altri ne sono rimasti profondamente influenzati per mesi o addirittura anni. Nel tempo, ciò ha causato uno di due esiti a lungo termine: scegliere di proseguire il proprio lavoro o di lasciarlo (o abbandonare la professione). Ciò che sembrava separare i medici veterinari che erano riusciti a dimostrare resilienza e superare più in fretta l’evento avverso da quelli che hanno continuato a viverlo come un trauma ricorrente sono state le strategie utilizzate per affrontare il periodo immediatamente successivo all’evento 8.

medico veterinario

Figura 2. Un medico veterinario si sente in colpa e triste quando realizza di aver commesso un errore con un paziente.
© Shutterstock 

Strategie di adattamento negative e positive

Le strategie di adattamento malsane dopo un errore o un evento avverso possono includere l’uso di sostanze (cioè, farmaci o alcol), dormire troppo, adottare un comportamento di evitamento, mangiare troppo o troppo poco, smettere di frequentare amici e familiari o di svolgere attività regolari. In molti casi c’è la tendenza a nascondere l’errore o non rivelare l’evento avverso a causa delle preoccupazioni per le potenziali conseguenze personali o professionali. Dato che i medici veterinari mostrano spesso un perfezionismo di tratto (cioè un’intolleranza agli errori o ai comportamenti imperfetti), qualsiasi errore o evento avverso è spesso accompagnato da un dialogo interiore ipercritico e da profonde preoccupazioni riguardo i punti di vista o le opinioni degli altri. Uno studio condotto su studenti di veterinaria ha scoperto che il perfezionismo auto-orientato e il perfezionismo socialmente prescritto erano associati allo stato nevrotico, che aveva una correlazione negativa con la resilienza 9. Incoraggiare strategie di adattamento positive e mitigare le convinzioni perfezionistiche sono entrambe azioni importanti per accelerare e migliorare la capacità di recupero dopo gli errori.

Esistono molte strategie positive che possono aiutare a mitigare le conseguenze negative degli errori clinici e degli eventi avversi. Queste includono divulgazione, apprendimento tecnico, prospettiva e apprezzamento, sostegno e collegialità, e apprendimento emotivo sotto forma di mindfulness, sano sforzarsi, e auto-compassione. 

Divulgazione

La ricerca dimostra che i pazienti preferiscono sapere quando è stato commesso un errore, anche se non ha causato alcun danno 10. Una revisione completa della divulgazione degli incidenti relativi alla sicurezza del paziente in medicina umana dimostra che anche gli operatori sanitari sostengono l’importanza di ammettere gli eventi avversi con i pazienti e le rispettive famiglie. La revisione ha affermato che i pazienti vogliono ricevere informazioni franche e tempestive, scuse ove appropriato, e assicurazioni sulla loro assistenza futura 11. È facile che i proprietari di pet abbiano le stesse esigenze, per cui è importante che i medici veterinari restino convinti che i clienti meritano di avere tutte le informazioni in caso di errore che coinvolge il paziente. È possibile chiedere scusa al proprietario, spiegando anche cosa si sta facendo per evitare il ripetersi dell’errore (Figura 3). Anche l’offerta di offrire gratuitamente gli eventuali trattamenti necessari come conseguenza dell’errore può aiutare a mitigare il senso di colpa tra il team veterinario. Gli animali possono quindi ricevere qualsiasi trattamento aggiuntivo che si renda necessario in conseguenza dell’errore, riducendo così le preoccupazioni relative a problemi altrimenti inspiegabili, ed è possibile rafforzare il rapporto medico veterinario-cliente-paziente. L’obiettivo è consentire a tutti di elaborare l’evento e riprendersi dallo stress emotivo della situazione, riducendo anche la tendenza a persistere in comportamenti di “colpa e vergogna”.

medico veterinario si scusa con il cliente

Figura 3. Un medico veterinario si scusa con il cliente e rivela di aver commesso un errore durante il trattamento del cane. 
© Shutterstock 

Apprendimento tecnico

I medici veterinari che si occupano di sterilizzazioni e sono stati coinvolti in un evento avverso avevano meno probabilità di subire conseguenze personali o professionali a lungo termine, e più probabilità di proseguire il lavoro, se cercavano di accertare il motivo dell’errore 8. Impegnarsi nell’apprendimento tecnico dopo un errore permette non solo di scoprire perché è successo, ma anche di capire cosa fare di diverso la volta successiva (Figura 4). L’incapacità di capire cosa è andato storto e come evitare il ripetersi dello stesso evento avverso è associata a un aumento dell’ansia per tutti i membri del team veterinario coinvolti nell’errore. Ancora più importante, la sicurezza complessiva della struttura migliora quando gli errori vengono riconosciuti e si possono adottare misure per evitare di ripete in futuro lo stesso errore. Ad esempio, se si è verificato un errore perché un protocollo non era disponibile o non era aggiornato, tale protocollo dovrebbe essere redatto o aggiornato aggiungendo altre misure di sicurezza per evitare che l’errore si ripeta.

team veterinario può e deve rivedere un caso se è stato commesso un errore

Figura 4. Il team veterinario può e deve rivedere un caso se è stato commesso un errore, al fine di determinare quali passaggi del protocollo della struttura vanno aggiornati o modificati.
© Shutterstock 

Prospettiva e apprezzamento

Dopo un errore, è importante che il medico veterinario coinvolto veda la situazione nel suo contesto più ampio; in altre parole, tanti animali sono stati aiutati e pochi sono stati danneggiati. Sebbene gli errori accadano, ciò non significa che quelli che commettono errori siano medici veterinari “cattivi”, e sebbene sia naturale sentirsi in colpa, è importante evitare che questo si trasformi in sentimenti di vergogna. Il senso di colpa deriva dall’aver fatto qualcosa di sbagliato o non aver soddisfatto un’aspettativa o un obbligo, mentre la vergogna deriva dalla preoccupazione di come si appare agli altri. La vergogna è una sensazione o un’esperienza intensamente dolorosa che porta a credere di essere imperfetti e quindi non all’altezza; quindi, quando un medico veterinario commette un errore, la sua vergogna è la sensazione che gli altri credano che non sia degno di praticare la professione veterinaria. In altre parole, il senso di colpa è “ho sbagliato”, mentre la vergogna è “sono un pessimo medico veterinario”. Il senso di colpa è un’emozione ragionevole, qualcosa che la maggior parte degli umani prova dopo un errore, ma la vergogna è improduttiva, inutile e causa una disconnessione. È importante resistere ai sentimenti di vergogna e isolamento, e accettare che tutti commettono errori. Può anche aiutare porre limiti all’entità della situazione; ad esempio, riconoscere che un paziente non è morto o che altri pazienti non sono stati coinvolti. Allo stesso modo, mantenere la convinzione che “non si vive solo per occuparsi di medicina veterinaria” può rafforzare una prospettiva sana. 

Sostegno e collegialità

Il sostegno sociale e un senso di appartenenza sono importanti durante i periodi di stress. Nello specifico, se un individuo crede che ci sia qualcuno a cui appoggiarsi nei momenti difficili, questo offre protezione contro la sofferenza mentale 12. Quindi, per quanto riguarda gli errori nella pratica, sapere che qualcun altro “ci è già passato, ha fatto la stessa cosa” può dare un sollievo incredibile a chi ha commesso un particolare errore per la prima volta. I medici veterinari coinvolti in un evento avverso sono incoraggiati ad appoggiarsi a familiari, amici e colleghi per ricevere consigli tecnici e supporto psicosociale (Figura 5). Condividere l’esperienza con una persona di fiducia o un gruppo privato di social media può essere un modo per ottenere assistenza e mitigare la vergogna. È anche importante dimostrare supporto agli altri membri del team, poiché chi si sente in colpa e non viene invece supportato per aver segnalato l’errore rischia maggiormente di non divulgare la verità in futuro e impiega più tempo a riprendersi dopo l’evento.

colleghi veterinari

Figura 5. I colleghi veterinari devono sostenersi a vicenda nel periodo immediatamente successivo a un errore commesso nella struttura. 
© Shutterstock 

Apprendimento emotivo

Il modo in cui i medici veterinari gestiscono e si supportano a vicenda durante un evento avverso è fondamentale per il loro recupero 8. Rimuginare o soffermarsi sulla situazione produce solo più sofferenza mentale, specialmente in combinazione con l’autocritica. I dubbi sulle proprie capacità possono essere contrastati avendo l’umiltà di capire che i medici veterinari rischiano di fare del male mentre cercano di fare del bene. Analogamente, agli errori seguono inevitabilmente emozioni dolorose che vanno previste, e la loro gestione attraverso mindfulness, sano sforzo a far bene, e auto-compassione costituisce una strategia di adattamento positiva e utile.

Mindfulness

La mindfulness è uno stato mentale raggiunto focalizzando la consapevolezza sul presente, annotando e accettando allo stesso tempo, con calma e senza giudicare, qualsiasi sentimento, pensiero o sensazione corporea. Questa utile tecnica, sempre più studiata nell’ultimo decennio, può essere utilizzata da chi si ritrova a rimuginare sugli errori passati o si preoccupa di quando potrebbe verificarsi l’errore successivo. I vantaggi sono numerosi; una pratica di mindfulness può ridurre l’ansia e la depressione; aiutare a gestire l’uso di sostanze; migliorare condizioni fisiche come ad esempio dolore cronico, cancro, malattia cardiovascolare, e artrite reumatoide; migliorare la funzione immunitaria; e gestire l’ipertensione 13. In particolare, può ridurre gli effetti dannosi dello stress sul cervello e sul corpo. Alcuni studi con stimolazione neuroelettrica e neuroimaging (ad es. RM funzionale) condotti su soggetti che praticano la mindfulness hanno misurato e documentato variazioni nei circuiti cerebrali e nella funzione cerebrale complessa, che producono alterazioni nelle strutture corticali associate all’attenzione, alla memoria, alle funzioni esecutive e alla regolazione affettiva. Ciò dimostra che la pratica di mindfulness favorisce l’autoregolazione attenzionale ed emotiva, nonché la flessibilità comportamentale. Nei soggetti che praticano la mindfulness sono state inoltre osservate variazioni nel sistema limbico che controlla le emozioni, i comportamenti, le motivazioni e i ricordi a lungo termine 14.

Marie K. Holowaychuk

Dopo un errore, è importante che il medico veterinario coinvolto veda la situazione nel suo contesto più ampio; in altre parole, tanti animali sono stati aiutati e pochi sono stati danneggiati.

Marie K. Holowaychuk

La ricerca sui benefici delle pratiche di mindfulness tra gli operatori sanitari umani ha dimostrato molti importanti vantaggi. La formazione alla mindfulness aiuta gli infermieri ad affrontare più efficacemente lo stress, migliorando la loro capacità di rimanere concentrati e mantenere la calma nelle situazioni stressanti 15. Inoltre, gli infermieri che completano la formazione sulla mindfulness hanno dimostrato miglioramenti in termini di prestazioni cliniche, capacità di affrontare le emozioni negative, consapevolezza dei pensieri e dei sentimenti durante gli eventi stressanti, e capacità di rispondere ai bisogni dei pazienti 16. Una volta completata la formazione alla mindfulness, studenti di medicina, medici, e infermieri hanno anche mostrato miglioramenti nell’auto-consapevolezza e nella cura di se stessi, nonché un rischio ridotto di burnout professionale 17. Inoltre, la pratica della mindfulness ha il potenziale di ridurre gli eventi avversi tra gli operatori sanitari. Un recente studio condotto in Cina ha indagato una coorte di medici che erano stati randomizzati per entrare in un gruppo di meditazione o un gruppo di controllo. La mindfulness, la cultura della sicurezza del paziente, e la competenza sulla sicurezza del paziente erano significativamente superiori tra i medici che avevano partecipato al programma di meditazione consapevole di 8 settimane rispetto a quelli del gruppo di controllo, mentre gli eventi avversi erano significativamente inferiori 18. Questi riscontri suggeriscono che la mindfulness abbia il potenziale non solo di mitigare lo stress, migliorare la cura di se stessi e potenziare le strategie di adattamento positive dopo un errore, ma anche di ridurre completamente gli eventi avversi.

Riscontri simili stanno emergendo nella letteratura veterinaria, suggerendo che le pratiche di mindfulness possano essere benefiche; ad esempio, un programma di formazione sulla mindfulness ha ridotto lo stress nel corpo docente di una Facoltà di Medicina Veterinaria dei Caraibi 19. Analogamente, uno studio che ha indagato le concentrazioni salivari di cortisolo e α-amilasi, nonché lo stress tra gli studenti veterinari del quarto anno che eseguivano una chirurgia su animali vivi, ha scoperto che chi eseguiva un esercizio di respirazione consapevole di 5 minuti prima della procedura aveva un livello inferiore di α-amilasi e livelli maggiori di senso di rilassamento e tranquillità 20. Pertanto, i medici veterinari sono incoraggiati a impegnarsi regolarmente in pratiche formali di mindfulness come ad esempio esercizi di respirazione, sedute di body scan (una pratica di meditazione che coinvolge l’esplorazione del corpo alla ricerca di aree di dolore, tensione, o qualsiasi sensazione diversa dal solito), yoga o meditazione (Riquadro 1), al fine di migliorare la capacità di rimanere presenti nel qui e ora e la salute mentale dopo errori o eventi avversi. Pratiche informali di mindfulness possono essere inserite anche durante la giornata lavorativa, tra una visita e l’altra, durante le pause, o durante il tragitto per andare a casa o al lavoro. In questi momenti, specialmente quando i pensieri corrono veloci o si rimugina, può essere utile reindirizzare la consapevolezza al presente concentrandosi sulla respirazione o annotando le sensazioni fisiche nel proprio corpo. Praticare l’esercizio 5-4-3-2-1 (Riquadro 2) è un altro modo per ridurre la risposta da stress e diventare consapevoli del qui e ora.

Riquadro 1. Esempi di app da scaricare per iniziare una pratica di meditazione. 

  • Buddhify: meditazione consapevole
  • Calm: dormire, meditare, rilassarsi
  • Headspace: meditazione e sonno 
  • Insight Timer: meditazione
  • Mindfulness.com: meditazione 
  • The Mindfulness App  

Riquadro 2. Come completare l’esercizio 5-4-3-2-1 come pratica di mindfulness informale.

  • Notare quando i pensieri corrono veloci o si rimugina, e impegnarsi a essere pienamente presenti. 
  • Elencare 5 cose che si possono vedere. 
  • Elencare 4 cose che si possono sentire.
  • Elencare 3 cose che si possono toccare. 
  • Elencare 2 cose che si possono annusare. 
  • Elencare 1 cosa che si può assaporare.
  • Notare il proprio stato d’animo dopo essersi sintonizzati con i propri sensi ed essersi immersi nel presente. 

Impegno

È un’aspettativa irrealistica pensare che, come esseri umani, i medici veterinari possano attraversare l’intera carriera senza commettere errori. Non è che i medici veterinari intendano fare del male a un animale o che non stiano abbastanza attenti, sbagliano perché sono umani e imperfetti. Quindi, poiché molti medici veterinari pensano di essere perfetti, questa convinzione causa intrinsecamente una sofferenza psicologica quando vengono commessi degli errori. L’impegno a fornire la miglior assistenza medica basata sulle risorse e sul tempo di cui si dispone è un approccio alla pratica clinica molto più produttivo e meno distruttivo. Una revisione del perfezionismo tra gli operatori sanitari umani durante la pandemia da COVID suggerisce che le esperienze stressanti della crisi sanitaria globale siano state aggravate dal livello di sofferenza mentale già elevato tra i perfezionisti 21. Gli autori di questo studio sostengono l’aspirazione all’eccellenza e non alla perfezione; in pratica, occorre rendersi conto di quando “abbastanza buono” è davvero “abbastanza buono”, e imparare a non interiorizzare le insoddisfazioni legate al lavoro, cosa che le fa diventare insoddisfazioni generalizzate nei propri confronti. Accettare che, qualche volta “una pratica abbastanza buona” è meglio di “una pratica perfetta” è fondamentale affinché i medici veterinari mantengano aspettative realistiche ed evitino la sofferenza mentale. 

Marie K. Holowaychuk

Dato che i medici veterinari mostrano spesso un perfezionismo di tratto (cioè un’intolleranza agli errori o ai comportamenti imperfetti), qualsiasi errore o evento avverso è spesso accompagnato da un dialogo interiore ipercritico e da profonde preoccupazioni riguardo i punti di vista o le opinioni degli altri.

Marie K. Holowaychuk

Auto-compassione 

È normale che si provino emozioni dolorose dopo aver commesso un errore, ed è importante gestirle con indulgenza e auto-compassione, cioè la compassione diretta verso se stessi. La ricerca che ha indagato l’auto-compassione e la resilienza tra gli studenti veterinari australiani utilizzando un sondaggio online ha scoperto che gli studenti con punteggi di auto-compassione maggiori avevano anche punteggi di resilienza superiori 22. Analogamente, gli infermieri umani dei reparti di terapia intensiva con punteggi di auto-compassione maggiori avevano punteggi inferiori per lo stress traumatico secondario, che viene utilizzato come misura della fatica compassionevole 23. Questi riscontri suggeriscono che coltivare sentimenti di auto-compassione può migliorare la capacità di un medico veterinario di riprendersi dopo un errore o un altro evento altrettanto stressante. Ciò è rafforzato da un recente rapporto secondo cui la formazione può aiutare gli operatori sanitari a coltivare l’auto-compassione, promuovendo la cura di se stessi e riducendo il giudizio autocritico 24. L’auto-compassione include tre stati chiave: gentilezza verso se stessi, mindfulness, e riconoscimento dell’umanità comune (Riquadro 3), e può essere coltivata utilizzando una varietà di esercizi come ad esempio la meditazione auto-compassionevole, una pausa auto-compassionevole, o un diario dell’auto-compassione (Tabella 3). 

Riquadro 3. Definizione delle tre componenti dell’auto-compassione. *

Gentilezza verso se stessi   Trattare se stessi come si farebbe con un caro amico che sta attraversando un momento difficile. 
Mindfulness  Essere aperti e consapevoli della propria sofferenza, senza lasciarsi coinvolgere o travolgere da reazioni e storie negative.  
Riconoscimento dell’umanità comune Accettare che tutti siano imperfetti e abbiano difetti e che commetteranno errori o sopporteranno difficoltà.

(* Da Self-Compassion della Dr.ssa Kristin Neff: vedere https://self-compassion.org/)

Tabella 3. Passi nella gestione del diario dell’auto-compassione con esempi.

Passo Spiegazione Esempio
Riflessione Pensare all’errore e scrivere tutto ciò che fa star male o che porta ad auto-giudicarsi.  Ho calcolato male un’infusione endovenosa a tasso costante per uno dei miei pazienti. È andato in forte sedazione accompagnata da nausea, e ho dovuto tenerlo ricoverato un giorno in più. Avrei dovuto ricontrollare i miei calcoli e intervenire più tempestivamente, quando il comportamento del cane è cambiato. 
Mindfulness Diventare consapevoli delle emozioni dolorose che si stanno provando e scriverle.  Mi sento in colpa e mi vergogno. Mi fanno male lo stomaco e la testa quando penso a quello che è successo. 
Comune genere umano   Annotare quando si tratta di un errore collegato all’esperienza umana in generale.  Tutti commettono errori, specialmente quando si sentono esausti o troppo impegnati. 
Gentilezza verso se stessi Scrivere alcune parole di conforto gentili e comprensive.  È comprensibile che sia successo. Stavo facendo del mio meglio durante una giornata con carenze di personale e sotto pressione. La prossima volta mi assicurerò di prendermi il mio tempo e ricontrollare i calcoli sul dosaggio. 

Conclusione

Gli errori sono comuni nella pratica veterinaria e possono avere un impatto sulla carriera dei medici veterinari. Le implicazioni degli errori possono essere devastanti, culminando in conseguenze personali e professionali a lungo termine, o addirittura nella decisione di abbandonare la professione. Migliorare la resilienza di un individuo nel periodo immediatamente successivo a un errore è di fondamentale importanza e si può fare adottando strategie di adattamento sane che includono la divulgazione dell’errore ai proprietari del pet, la scoperta degli aspetti tecnici che impediranno il ripetersi dell’errore, l’ampliamento della prospettiva sull’impatto dell’errore, l’affidarsi ad altri per avere supporto, e l’apprendimento emotivo in termini di mindfulness, aspirazione sana, e auto-compassione.

Riferimenti

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Marie K. Holowaychuk

Marie K. Holowaychuk

La Dr.ssa Holowaychuk è specialista in medicina d’emergenza e terapia intensiva dei piccoli animali e sostiene con entusiasmo il benessere veterinario Scopri di più

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