EPD nei cani: cause e trattamenti
L’enteropatia proteino-disperdente è una sindrome eterogenea nei cani, motivo per cui il Medico Veterinario deve affrontare ogni caso in base al singolo soggetto.
Pubblicato il 05/07/2023
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Il termine “fibra” viene usato quotidianamente quando si parla di alimenti per animali, ma cosa implica realmente? Adam Rudinsky offre una panoramica della fibra in tutti i suoi vari aspetti.
La fibra alimentare svolge un ruolo importante nel mantenimento della salute generale di un animale e, in particolare, del suo tratto gastrointestinale.
La quantità di fibra negli alimenti commerciali per cani e gatti varia notevolmente, e può essere difficile capire l’indicazione del contenuto di fibra sull’etichetta.
Esiste una certa evidenza che le diete a contenuto maggiorato di fibra sono utili per la gestione della diarrea acuta e cronica, in particolare nella colite, sebbene siano sconosciuti il tipo di fibra, il dosaggio, e il periodo di somministrazione ideali.
Esiste anche un’evidenza preliminare del fatto che la fibra può essere utile in alcuni quadri clinici di enterite (intestino tenue) o di enterocolite (intestino tenue e crasso).
La salute sistemica degli animali e il mantenimento dell’omeostasi del tratto gastrointestinale (GIT) dipendono fortemente dalle influenze della fibra alimentare, che consiste in un vasto assortimento di carboidrati non digeribili 1. I ruoli primari della fibra nell’intestino includono l’alterazione fisica del contenuto gastrointestinale, la modulazione dell’appetito e della sazietà, la regolazione della digestione, e l’azione come fonte di energia per i microbi attraverso la fermentazione; ma oltre a questo, la fibra alimentare ha pure ampi effetti sistemici e apporta una miriade di benefici in tutto il corpo 1, come indicato in Figura 1. Questa revisione copre la funzione della fibra, i benefici per la salute, la segnalazione negli alimenti per cani e gatti, e l’utilità clinica della modifica della fibra nei cani e nei gatti con malattia gastrointestinale, con l’obiettivo di dare informazioni significative per l’applicazione reale nella pratica veterinaria.
Le proprietà fisico-chimiche, tra cui fermentescibilità, solubilità e viscosità, sono utili schemi di classificazione per i vari tipi di fibra alimentare, poiché forniscono spesso informazioni sulle proprietà funzionali potenziali della fonte di fibra. Comprendere la classificazione è applicabile a molte situazioni cliniche, e conoscere le tendenze di specifici tipi di fibra può essere utile quando si modifica la fibra alimentare nella dieta dei singoli animali.
La fermentescibilità è la misura di come i microrganismi presenti nel GIT riescono a scomporre chimicamente la fibra, e le singole fonti di fibra possono essere non fermentabili, lentamente fermentabili, moderatamente fermentabili, o rapidamente fermentabili. Gli acidi grassi a catena corta (SCFA), e altri metaboliti prodotti dalla fermentazione, sono fattori importanti per comprendere come la fibra alimentare si traduca nella miriade di benefici per la salute osservati nel GIT e anche a livello sistemico 1. L’aumento del tasso di fermentazione della fibra è generalmente correlato alla riduzione del tempo di transito del GIT, alla diminuzione della massa fecale, e all’aumento nella produzione di SCFA e altri metaboliti 1,2. Cellulosa ed emicellulosa sono esempi di fibre non fermentabili o di fibre a lenta fermentazione che passano attraverso il GIT subendo poche modifiche strutturali, conservando una maggiore capacità di formare massa fecale 2. Al contrario, le pectine e le gomme sono tipicamente fibre fortemente fermentabili e producono una percentuale elevata di SCFA.
La solubilità di una fonte di fibra si basa sulla sua capacità di disperdersi in acqua. La dispersione in acqua consente alla fibra di creare gel viscosi nel GIT, e la solubilità delle singole fonti di fibra può anche variare ampiamente da completamente solubile a completamente insolubile 1. Esiste un’ampia sovrapposizione tra solubilità e fermentescibilità, dove le più solubili sono molte fibre rapidamente fermentabili (come, ad esempio, pectine e gomme), mentre le più insolubili includono fibre scarsamente fermentabili (cellulosa, emicellulosa).
La viscosità è una misura della capacità dei tipi di fibra di addensarsi e formare gel in soluzione. Ancora una volta, questa proprietà può essere molto diversa tra i vari tipi di fibra e la si nota più spesso tra un sottoinsieme di tipi di fibra solubile. Le proprietà di viscosità si perdono dopo la fermentazione; pertanto, le fibre solubili che fermentano lentamente (come, ad esempio, lo psillio) sono capaci di mantenere proprietà gel-simili nel GIT* per tempi maggiori.
* https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/apt.15129
Come affermato in precedenza, la fibra è costituita da carboidrati non digeribili. Questi carboidrati e i loro metaboliti (come, ad esempio, gli SCFA) rappresentano solo fino al 5% dell’energia estratta dalle diete dei cani e dei gatti. Dato questo contributo limitato, la fibra alimentare non è considerata un nutriente essenziale, e molte istituzioni che stabiliscono i requisiti per le concentrazioni minime e massime di nutrienti non hanno un requisito minimo per la presenza della fibra negli alimenti per cani o gatti. Ciò è supportato da studi di breve durata che non hanno segnalato effetti avversi nei cani alimentati con diete prive di carboidrati 3,4.
I potenziali problemi correlati all’eccesso di fibra alimentare includono ridotto assorbimento di minerali, concentrazione calorica diluita, e segni gastrointestinali tra cui diarrea, crampi e meteorismo 1. Non ci sono studi pubblicati che documentino lo sviluppo di carenze nutrizionali non intenzionali correlate alla fibra nei cani e nei gatti che ricevono diete complete e bilanciate disponibili in commercio. Analogamente, la carenza di fibra può anche causare problemi di salute gastrointestinale e sistemica, ma in questa situazione la carenza sembra essere correlata ai bisogni del singolo animale, e non ad una carenza assoluta. Clinicamente, questo si nota più spesso negli animali in cui il contenuto di fibra alimentare aumentato può aiutare a migliorare i segni clinici gastrointestinali. Secondo queste informazioni, quando cani e gatti sani ricevono alimenti commerciali per pet, sono improbabili sia la carenza che l’eccesso di fibra.
Per misurare la fibra nelle diete veterinarie e riportare il dato nell’etichettatura degli alimenti si utilizza una varietà di analisi diverse. Le più comuni includono l’analisi della fibra grezza (FG), della fibra alimentare totale (FAT), della fibra alimentare insolubile, e della fibra alimentare solubile. Il metodo di laboratorio per la FG è prevalente in alcuni Paesi a causa dei requisiti degli enti governativi, ma non caratterizza con precisione la quantità di fibra in una dieta. Questo perché valuta principalmente il contenuto di fibra insolubile e fornisce una valutazione limitata delle fonti di fibra solubile 5. Per questo motivo, la FAT è lo standard per gli alimenti umani, ed è sempre più popolare e raccomandata tra i nutrizionisti veterinari 5. Se per una determinata dieta non viene segnalata la FAT, i medici veterinari e i proprietari devono essere consapevoli della limitata capacità degli altri metodi (come, ad esempio, la FG) di determinare il contenuto di fibra alimentare (Figura 2).
La quantità di FAT nel cibo per cani e gatti varia notevolmente, da un minimo di 0,1 g/100 kcal a più di 11 g/100 kcal. I tipi comuni di diete secche veterinarie gastrointestinali, comprese le diete idrolizzate e le diete facilmente digeribili, forniscono spesso quantità modeste di fibra alimentare (FAT: 1,0-2,5 g per 100 kcal). Le diete specificamente formulate per la malattia gastrointestinale responsiva alla fibra contengono spesso tipi misti di fonti di fibra e forniscono un contenuto di fibra maggiore (FAT: 4,5-6,0 g/100 kcal e 2,6-2,9 g/100 kcal per i cani e i gatti, rispettivamente). Le diete formulate per la gestione del peso hanno generalmente il massimo contenuto di fibra (FAT: 7,5-11,0 g/100 kcal e 4,6-7,6 g/100 kcal per i cani e i gatti, rispettivamente).
Le diete prodotte dalle aziende rinomate di alimenti per cani e gatti sono formulate per essere complete e bilanciate, oltre a fornire specifici tipi e concentrazioni di fibra garantiti dalle analisi effettuate. Se non è possibile somministrare una dieta a contenuto maggiorato di fibra, un approccio alternativo consiste nell’aggiungere la fibra a una dieta completa e bilanciata di base; tuttavia, se si utilizza questo approccio, il Medico Veterinario dev’essere consapevole delle potenziali complicanze, inclusi problemi di somministrazione, di appetibilità, e il rischio di sbilanciare la dieta di base in caso di errori. La buccia di psillio (Figura 3) è uno dei tipi di fibra più comuni usati per questo scopo, ed è preferibile agli additivi alimentari (ad es. zucca in scatola (Figura 4)) a causa delle concentrazioni relative di fibra tra queste fonti. Al confronto, la fibra contenuta in alimenti come la zucca in scatola è meno concentrata e richiede un volume da somministrare significativamente maggiore rispetto a fonti come la buccia di psillio 1. Inoltre, non è noto il dosaggio specifico delle fonti di fibra per avere un effetto clinico desiderato, ed esistono dati limitati nei cani e nei gatti; è stato pubblicato un solo studio su cani con malattia dell’intestino crasso responsiva alla fibra, e secondo tale studio i cani hanno risposto a un dosaggio giornaliero mediano di 30 mL (2 cucchiai) di fibra di psillio (intervallo 3,75-90 mL [da 0,25 a 6 cucchiai]) 6. Pertanto, questo tipo di integrazione con fibra è in gran parte empirico e il risultato può essere giudicato solo in base ai segni clinici (Figura 5). I Medici Veterinari devono anche ricordare che, quando utilizzano singole fonti di fibra per l’integrazione, ogni singola fonte utilizzata potrebbe non produrre gli stessi benefici clinici delle diete con fonti di fibra miste. Infine, si raccomanda anche di aumentare gradualmente la quantità di fibra integrata per evitare gli eventi avversi che possono essere più frequenti quando si modifica rapidamente la somministrazione (Figura 6).
La fibra influenza il tasso di svuotamento gastrico, il tempo di transito delle feci, gli effetti di massa fecale, la concentrazione d’acqua fecale, e il metabolismo batterico, oltre a stimolare la secrezione di muco (Figura 1) 1. Più spesso, i tipi di fibra solubile e viscosa ritardano lo svuotamento gastrico e aumentano il tempo di transito nell’intestino tenue, mentre le fibre insolubili aumentano spesso il tempo di svuotamento gastrico e riducono il tempo di transito, sia nell’intestino tenue che nel colon 1. La facilità di evacuazione può essere anche alterata dalla fibra alimentare e dalla sua capacità di aumentare il volume e il peso delle feci (Figura 1). Le fibre fermentabili e solubili aumentano il peso delle feci, la concentrazione di umidità, e la morbidezza poiché aumentano la ritenzione idrica, la percentuale di materia secca fecale, e la concentrazione batterica. Le fibre minimamente fermentabili e insolubili aumentano la massa fecale attraverso la ritenzione idrica e la capacità di formare massa della materia secca 1. Tuttavia, questi effetti attesi variano spesso tra uno studio e l’altro che riguardano diversi tipi di fibra nei cani e nei gatti 1, e nell’uso della fibra alimentare il Medico Veterinario dev’essere consapevole della possibilità di risposte atipiche.
La fibra può anche diminuire la digeribilità di una dieta. Questo effetto si osserva con le fibre a lenta fermentazione che rallentano la digestione nel GIT 2. In alternativa, le fibre solubili e fermentabili possono avere maggiore possibilità di influenzare la disponibilità di nutrienti. Questo si basa sulla capacità di tali fibre di formare gel, i quali creano a loro volta una barriera fisica alla digestione dei nutrienti.
La fibra alimentare può anche agire da prebiotico. Le fibre prebiotiche possono essere utilizzate dai microrganismi dell’ospite e i metaboliti associati possono fornire benefici per la salute 7; in particolare, la fibra prebiotica ha un impatto marcato sul microbioma intestinale dei cani e dei gatti. Per poter essere un prebiotico, la fibra deve essere resistente alla digestione da parte degli enzimi dell’ospite, promuovere la crescita dei microbi intestinali simbiotici, e non deve promuovere la crescita dei batteri patogeni 7. Gli oligosaccaridi e l’inulina (principalmente dalla cicoria) sono fibre prebiotiche comuni e spesso presenti nelle diete per cani e gatti. Tuttavia, mancano studi riguardanti l’impatto, gli intervalli di dosaggio per l’integrazione, e gli effetti sinergici dei prebiotici e di altre fibre alimentari sulla salute del cane e del gatto, cosa che richiede ulteriori ricerche.
Una revisione completa delle fibre prebiotiche esula dallo scopo di questo documento, ma la fermentazione delle fibre prebiotiche e le variazioni associate nelle popolazioni e nei metaboliti microbici sono un esito importante dei prebiotici. Gli SCFA prodotti dalla fermentazione batterica delle fibre agiscono come fonte di energia, sia per i microbi nel colon, sia per l’ospite attraverso la circolazione portale 1. Localmente, nell’intestino, questi aiutano a mantenere un epitelio sano regolando la proliferazione batterica, migliorando il flusso ematico del colon, riducendo la dipendenza dalla gluconeogenesi, e prevenendo la colonizzazione da parte dei batteri patogeni (Figura 1). A livello sistemico, ciò si traduce in un miglioramento in termini di controllo glicemico, modulazione dell’espressione genica, effetti immunoregolatori, e rigenerazione neuronale 1. I benefici locali e sistemici dei prebiotici sono un’area importante degna di ulteriori indagini nei cani e nei gatti.
La fibra alimentare diminuisce la densità calorica degli alimenti e aumenta la sazietà, sottolineando il suo ruolo nella gestione del peso 1. L’aggiunta di fibra insolubile alla dieta consente all’animale di ricevere un volume maggiore di alimento, neutro dal punto di vista calorico, e di migliorare la sazietà. I risultati dell’esito dagli studi sulla gestione del peso basati sulla fibra possono differire, e tali studi includono spesso variabili multiple; tuttavia, l’evidenza disponibile supporta un apporto aumentato di fibra alimentare quando si devono modulare la gestione del peso e la sazietà.
La composizione in fibra e macronutrienti della dieta influisce anche sulla glicemia postprandiale e sulle risposte all’insulina (Figura 1) 1. Le fibre solubili, fortemente viscose, sembrano essere più efficaci grazie alla loro capacità di compromettere la captazione del glucosio attraverso la gelificazione indotta dalla fibra che avviene nell’intestino. Esistono studi, non esaminati in questa sede, che mostrano il miglioramento del controllo glicemico e la riduzione dell’iperglicemia postprandiale correlate all’aumento della concentrazione di fibra alimentare, solubile o insolubile 1. Nei gatti è stato condotto un numero inferiore di ricerche per comprendere l’effetto delle fibre sul controllo glicemico, e i due studi attualmente disponibili sono contraddittori 1. Nonostante i miglioramenti osservati in alcuni studi, nessuno è riuscito a produrre un effetto abbastanza grande da alterare la dose complessiva di insulina somministrata o da migliorare i segni clinici.
Man mano che gli animali invecchiano, ci sono molte modifiche al GIT. Tali modifiche includono riduzioni a livello di digeribilità delle proteine grezze e dei grassi, tempo di transito intestinale aumentato, metabolismo basale, risposte postprandiali, secrezioni intestinali e pancreatiche, e attività fisica. L’integrazione con fibra può riuscire a mantenere il tempo di transito intestinale, la funzione gastrointestinale, come pure a prevenire la stipsi e la diarrea nelle popolazioni anziane, ma questo aspetto non è stato studiato formalmente e le raccomandazioni sulla fibra nei cani e nei gatti geriatrici sono basate su stime. È importante sottolineare che, per le popolazioni geriatriche, se l’animale non ha una carenza di fibra relativa, potrebbe non essere raccomandato un apporto elevato di fibra (specialmente negli animali geriatrici magri o sottopeso) a causa dell’impatto sulla digeribilità e sulla funzione del GIT in tali animali.
Ulteriori benefici della fibra alimentare possono includere miglioramenti della salute immunitaria, cardiovascolare, e riproduttiva (Figura 1) 1. In medicina umana, le integrazioni con fibra possono ridurre il rischio di neoplasia, malattia cardiovascolare e cardiopatia coronarica, oltre a migliorare lo stato di salute della riproduzione; tuttavia, questi effetti della fibra, così come gli altri esiti sistemici, sono stati poco indagati nei cani e gatti, e sono necessarie ulteriori indagini su questi potenziali benefici della fibra alimentare.
Le diete a contenuto maggiorato di fibra sono idonee per la gestione dei cani con diarrea acuta 8,9. Tale aspetto è stato documentato per la prima volta in uno studio su ventidue cani randomizzati a ricevere una di due opzioni dietetiche somministrate assieme al metronidazolo. Quando sono stati confrontati i gruppi, i cani alimentati con la dieta ricca di fibra hanno mostrato un miglioramento maggiore nei punteggi fecali rispetto alla dieta di controllo 8. Le diete in questo studio differivano nelle concentrazioni di fibra solubile e insolubile, con la dieta a contenuto maggiore di fibra che conteneva una FAT di 6,1 g/100 kcal, rispetto alla seconda dieta a contenuto inferiore di fibra con FAT di 1,5 g/100 kcal.
Un altro studio sulle alternative terapeutiche convenzionali per la colite acuta in 59 cani di proprietà di clienti ha dimostrato anch’esso un beneficio clinico grazie alla gestione dietetica correlata alla fibra 9. I casi sono stati randomizzati in tre gruppi controllati con placebo: un gruppo ha ricevuto una dieta facilmente digeribile in combinazione con il placebo, un secondo gruppo ha ricevuto una dieta facilmente digeribile in combinazione con il metronidazolo, e un terzo gruppo ha ricevuto una dieta facilmente digeribile potenziata con psillio in combinazione con il placebo. Il contenuto di fibra alimentare segnalato per la dieta facilmente digeribile era una FAT di 1,5 g/100 kcal, mentre la dieta facilmente digeribile a contenuto maggiorato di fibra conteneva una FAT di 2,8 g/100 kcal. In base al tempo di risoluzione dei segni clinici, la sola gestione nutrizionale è risultata superiore al metronidazolo combinato con la gestione nutrizionale. Questo studio è stato degno di rilievo poiché è stato il primo a confrontare due comuni strategie di gestione empiriche, e ha dimostrato il vantaggio della gestione dietetica nella colite acuta dei cani 9.
Infine, uno studio pubblicato come abstract ha dimostrato i benefici delle diete a contenuto maggiorato di fibra nei cuccioli di rifugio con diarrea acuta 10. Dato il formato di abstract, erano disponibili informazioni limitate sulle diete dello studio, ma includevano fonti multiple di fibra solubile e insolubile. La dieta a contenuto maggiore di fibra aveva il 4,3% di FG e il 2,0% di fibra solubile rispetto alla dieta a contenuto minore di fibra che conteneva il 3,3% di materia secca come FG e lo 0,3% di fibra solubile (i valori in g/100 kcal non sono stati segnalati per alcuna delle due diete). La dieta a contenuto maggiorato di fibra ha prodotto una risoluzione più rapida dei segni clinici e un miglioramento dei punteggi fecali.
Sebbene l’evidenza a sostegno sia inferiore, le diete a contenuto maggiorato di fibra sembrano essere anche efficaci nei gatti con diarrea acuta. Analogamente allo studio sopra citato 10, uno studio pubblicato in forma di abstract ha dimostrato i benefici delle diete a contenuto maggiorato di fibra in gattini di rifugio con diarrea acuta. Ancora una volta erano disponibili informazioni limitate sulle diete dello studio, ma includevano fonti multiple di fibra solubile e insolubile. La dieta a contenuto maggiore di fibra aveva il 3,0% di FG e l’1,6% di fibra solubile, mentre la dieta a contenuto minore di fibra aveva l’1,1% di materia secca come FG e lo 0,2% di fibra solubile (i valori in g/100 kcal non sono stati segnalati per alcuna delle due diete). Nonostante i punteggi fecali finali simili tra le diete, la dieta a contenuto maggiorato di fibra ha comportato un numero inferiore di giorni alla risoluzione dei segni clinici 11.
In sintesi, questi studi non hanno fatto emergere effetti avversi o complicanze in associazione alla terapia dietetica per la diarrea acuta; inoltre, a confronto con gli antibiotici, si sono avuti meno danni a carico del microbioma intestinale 8,10,11. Secondo queste informazioni, esiste un’evidenza sull’uso delle diete a contenuto maggiorato di fibra nella gestione della diarrea acuta, in particolare della colite, sia nei cani che nei gatti, sebbene siano attualmente sconosciuti i valori ideali per i tipi di fibra, il dosaggio, e la durata di somministrazione.
Adam Rudinsky
Analogamente alla diarrea acuta, più studi supportano l’uso di diete a contenuto maggiorato di fibra nella gestione della diarrea cronica. L’indicazione più comune per la fibra alimentare è in presenza di segni di colite (intestino crasso), ma i seguenti studi dimostrano anche un’evidenza preliminare in alcuni quadri clinici di enterite (intestino tenue) o di enterocolite (vari settori intestinali) 12,13,14.
Il primo studio ha descritto l’esito in cani trattati con 3 diete diverse (a basso tenore di lipidi, ad alto contenuto di fibra, o a contenuto antigenico limitato) associate alla somministrazione concomitante di corticosteroidi a dosi antinfiammatorie 12. La dieta a contenuto maggiorato di fibra era la seconda in ordine di efficacia, risultando capace di controllare i segni clinici in circa il 75% dei casi; i cani con dieta a contenuto antigenico limitato hanno mostrato il massimo tasso di risposta con ll’85%, e la dieta a basso tenore di lipidi ha mostrato il minimo tasso di risposta con il 18%.
Ulteriore supporto per le diete a contenuto maggiorato di fibra è emerso da uno studio retrospettivo condotto su 25 cani con colite cronica, che ha documentato come il passaggio al potenziamento della fibra alimentare fosse l’approccio più comune che determinava la risoluzione dei segni clinici 13. Ancora una volta, le diete a elevata digeribilità e le diete ipoallergeniche sono risultate efficaci in percentuali minori dei casi. Poiché questo non era uno studio controllato randomizzato, è impossibile determinare l’efficacia relativa tra questi approcci dietetici. Inoltre, un altro studio non controllato nei cani che utilizzava una dieta disponibile in commercio ha descritto la risoluzione della colite dopo l’uso di diete a contenuto maggiorato di fibra 14. Tutti e tre questi studi supportano l’utilità delle diete a contenuto maggiorato di fibra nei cani con diarrea cronica, come evidenziato dal miglioramento dei punteggi fecali.
Esistono anche studi a sostegno dell’uso delle diete a contenuto maggiorato di fibra nella colite cronica, sia non infiammatoria che idiopatica 6,15. Uno studio ha documentato la risposta all’integrazione con fibra prevalentemente solubile per varie diete di base in 27 cani con colite cronica idiopatica 6; la maggior parte dei cani (96,3%) ha mostrato una risposta clinica eccellente o buona all’integrazione con fibra. In un altro studio che ha utilizzato una dieta disponibile in commercio arricchita con fibra insolubile in combinazione con altre terapie, la risposta in 12/19 cani è stata attribuita alla modifica della dieta 15. In entrambi gli studi, la somministrazione di fibra ha consentito di ridurre gradualmente o interrompere del tutto i trattamenti medici aggiuntivi in alcuni cani, e supporta quindi l’uso delle diete a contenuto maggiorato di fibra con fonti di fibra solubili, insolubili e miste per la diarrea dell’intestino crasso idiopatica canina.
Oltre alle tradizionali misure dell’esito gastrointestinale, esistono anche rapporti secondo cui la fibra alimentare può migliorare i comportamenti di evacuazione e la qualità di vita, come descritto dai proprietari di cani. Lo studio che ha documentato questi effetti ha suggerito che l’effetto a valle delle fibre che determina un aumento dei metaboliti antiossidanti e antinfiammatori può contribuire a questi esiti generali sulla salute 16. Ulteriori ricerche dovrebbero concentrarsi sui benefici a lungo termine dell’integrazione con fibra nei cani con malattia gastrointestinale cronica.
Anche la prognosi segnalata per i cani con malattia gastrointestinale cronica responsiva alla fibra è buona. Il controllo a lungo termine negli studi che hanno indagato l’effetto del trattamento con fibra solubile è risultato almeno buono nel 96% dei cani 6, e quando si utilizzavano diete prevalentemente a base di fibra insolubile, il 63% dei cani rispondeva alla dieta. Il follow-up a lungo termine ha indicato che, dopo la risposta iniziale, l’integrazione a lungo termine e la gestione dietetica erano associate al miglior controllo dei segni clinici 6. In tutti gli studi citati, le diete a contenuto maggiorato di fibra e l’integrazione con fibra erano sicure e ben tollerate dai cani.
L’evidenza per la gestione nutrizionale della diarrea cronica nei gatti con diete a contenuto maggiorato di fibra è limitata e si concentra solo sui risultati di pochi studi 17,18,19. In un piccolo studio condotto su 12 gatti con diarrea cronica, in cui la maggior parte aveva risposto alla sola dieta o alla dieta più terapie farmacologiche accessorie, le diete più spesso utilizzate erano ricche di fibra o integrate con fibra 17. In un ulteriore studio crossover, una dieta a base di fibra solubile da fonti miste somministrata a 19 gatti con diarrea cronica ha determinato il miglioramento dei punteggi fecali e la riduzione della frequenza di evacuazione rispetto alla dieta di controllo 18. Il terzo studio ha valutato le fonti di fibra che producono metaboliti antinfiammatori e antiossidanti e ha fatto emergere esiti migliori rispetto ad altre fonti di fibra nei gatti con diarrea 19. Questi studi supportano il concetto di diarrea cronica responsiva alla fibra nei gatti. Pertanto, esiste una solida evidenza sull’uso delle diete a contenuto maggiorato di fibra o dell’integrazione con fibra nella gestione della diarrea cronica, sia nei cani che nei gatti, con la maggior parte dell’evidenza a sostegno del suo uso nei casi di colite.
Secondo i dati estrapolati da altre specie, la scelta degli esperti, e i dati relativi a cani e gatti sani, la fibra alimentare sembra essere utile nella gestione dei casi di stipsi canina e felina 20. Esistono alcune possibili ragioni per cui le proprietà della fibra solubile e insolubile possono essere efficaci nella stipsi. Come già detto, le fibre insolubili o non fermentabili aumentano la massa fecale, stimolando così la peristalsi nel GIT 21. La fibra solubile forma gel nel tratto gastrointestinale, favorendo il movimento delle feci 21. Le fibre fermentabili e fortemente solubili possono dare ulteriore beneficio gli animali stitici grazie ai prodotti della fermentazione; in particolare, queste fibre sono state collegate alla produzione di SCFA, che hanno un effetto procinetico e aumentano il contenuto d’acqua fecale 22.
I gatti sono spesso affetti dalla stipsi 23, e le fonti di fibra che promuovono composti antiossidanti e antinfiammatori hanno dimostrato di migliorare i segni clinici 19. Un altro studio ha indagato gatti trattati con la sola dieta, o con la dieta associata a terapie farmacologiche aggiuntive, e il miglioramento dei punteggi fecali è migliorato in entrambi i gruppi 24; le diete in questo studio utilizzavano un mix di fonti di fibra, incluso lo psillio. Anche se di numero limitato, questi due studi supportano l’uso delle diete a contenuto maggiorato di fibra nella stipsi felina (Figura 7). Tuttavia, quando si raccomanda la fibra per la gestione della stipsi felina, il Medico Veterinario deve prima valutare se esista un’evidenza di grave dismotilità del colon (ad es. megacolon) poiché la fibra è controindicata in questo caso.
Mancano studi clinici sugli effetti della fibra nei cani con stipsi naturale, anche se la somministrazione sperimentale di fibra sotto forma di pasta di fichi ha migliorato il passaggio fecale nei cani senza creare complicanze 25. Inoltre, è stato dimostrato che un simbiotico che utilizza l’inulina prebiotica ha un effetto lassativo nei cani sani, suggerendo che questo potrebbe essere efficace nella gestione della stipsi 26. Sono necessarie ulteriori ricerche per documentare gli effetti della fibra nella gestione della stipsi canina naturale, ma la ricerca preliminare è promettente; inoltre, come per la malattia diarroica, sono necessari ulteriori studi, sia nei cani che nei gatti, per indagare se uno specifico tipo o volume di fibra sia ottimale per la gestione della stipsi.
La fibra è un componente di quasi tutte le diete somministrate ai cani e ai gatti, e rappresenta un’area non sfruttata che può essere utilizzata a beneficio degli animali e per il miglioramento dei segni clinici. Affinché i Medici Veterinari possano utilizzare la fibra nella pratica con competenza e sicurezza, è necessaria una conoscenza di base dei benefici per la salute, dell’etichettatura degli alimenti per pet, delle proprietà fisico-chimiche della fibra, e delle indicazioni cliniche associate alla fibra, se necessario. Una delle opportunità più comuni per la gestione della malattia con l’uso della fibra alimentare è rappresentata dalla malattia gastrointestinale canina e felina. Le aziende di alimenti per cani e gatti offrono una varietà di diete a contenuto maggiorato di fibra, e la ricerca mostra che in casi selezionati queste offrono molti vantaggi rispetto alle alternative terapeutiche convenzionali alternative (come, ad esempio, le terapie farmacologiche a lungo termine con antibiotici o immunomodulatori). Pertanto, nella gestione della malattia gastrointestinale, la fibra alimentare dovrebbe rimanere un’opzione di trattamento e una modalità praticabile, sia per i cani che per i gatti.
Adam J. Rudinsky
Il Dr. Rudinsky ha ottenuto il DVM dell’Ohio State University (OSU) Scopri di più
L’enteropatia proteino-disperdente è una sindrome eterogenea nei cani, motivo per cui il Medico Veterinario deve affrontare ogni caso in base al singolo soggetto.
Oggi esiste una robusta evidenza sui legami significativi tra l’intestino e i reni, e sul fatto che la salute gastrointestinale può essere una considerazione chiave nel trattamento della nefropatia, come discusso in questo articolo.